10 consigli per affrontare una fiera

Tra poco si terranno due importanti fiere: Euroluce e il Salone del Mobile. Esserci ok, comunicare ok, ma come? 10 consigli per affrontare una fiera e per capire che non esistono regole fisse, ma obiettivi e strumenti con cui raggiungerli.

1. Pensa al cliente!

Fondamentale. Tutto, dalla comunicazione all’allestimento dello stand, dai gadget alla presentazione deve essere pensato in funzione del cliente. La percezione da creare non è voglio vendere qualcosa ma voglio rispondere a un tuo bisogno, migliorando il tuo lavoro facendoti vivere un’esperienza migliore.

2. Catalogo

I protagonisti sono i prodotti. Foto e testi devono incuriosire ma anche informare, il concept deve differenziare ma la struttura deve essere chiara e fruibile. Un nostro esempio puoi vederlo nella gif: è il catalogo Atiled realizzato per la fiera Light + Building 2016 di Francoforte. Altri esempi di cataloghi realizzati quest’anno potrai vederli direttamente sia al Salone che a Euroluce.

3. Anteprima

Se presentarsi in fiera senza un catalogo per qualcuno è impensabile, per altri è una strategia. Molti clienti scelgono di usare l’evento fieristico come test, inserendo poi nel catalogo finale i prodotti più apprezzati. Ovviamente, non ci si può presentare a mani vuote. Con un depliant o un magazine d’anticipazione si può dare un assaggio e creare interesse.

4. Biglietto da visita

Anche in tempi di Social, il biglietto da visita resta protagonista. È ciò che rimane al cliente dopo il primo incontro, un semplice rettangolino di carta che ti rappresenterà al momento della prima chiamata. Mai darlo per scontato. Deve essere aggiornato, curato e se possibile originale, ma sempre coordinato con l’immagine e il brand.

5. Gadget

Il gadget non è solo una questione di budget e la sua scelta non deve essere mai gratuita. Deve incuriosire, parlare dell’azienda e giocare con il messaggio o tema dello stand. Se è legato a una buona idea può essere anche low cost, ma mai cheap. Per essere davvero efficace, però, deve essere ideato pensando al cliente. Deve stimolare la sua curiosità o risolvere una sua esigenza. Come le shopper, per esempio…

6. Shopper

Sfatiamo il mito: la shopper è pubblicità in movimento. Se non è bella-à-porter, se riporta solo il tuo logo, è raro che venga usata per altri scopi se non quello di contenere i materiali collezionati durante la fiera. Al contrario, scegliendo un materiale particolare, inserendo una grafica d’impatto e/o un messaggio intelligente, la shopper si trasforma in un accessorio che si è orgogliosi di portare e mostrare. Magari anche dopo la fiera.

7. Servizio fotografico / Minivideo di reportage

Virtual tour o reportage fotografico? La vera domanda dovrebbe essere: vuoi mostrare il tuo stand a 360°, però vuoto, o vuoi catturare un istante vivo, umano, animato da volti e azioni?

Per quanto il virtual tour sia ancora di moda, il nostro parere è che sia utile per mostrare un progetto nuovo o uno showroom, ma la fiera è vita, movimento. E niente può trasmettere questa sensazione più di un servizio fotografico o un minivideo reportage.

8. #Socializza

Grazie ai social, la tua presenza in fiera può generare affluenza anche online. Contribuisci alle conversazioni – con contenuti rilevanti – trovando gli hashtag più di tendenza in fiera. Oppure crea un hashtag originale, sarà una sorta di canale dedicato all’evento, a cui puoi invitare clienti o potenziali clienti. Ovviamente deve essere legato a un’idea coinvolgente in grado di generare condivisione spontanea.

9. Pillole social

Durante la fiera, puoi condividere online momenti speciali allo stand, le persone che lo animano, i prodotti in esposizione, mixando queste comunicazioni in diretta con pillole social che mostrano le anteprime di prodotto, dettagli del catalogo e i valori del tuo brand. Comunica che c’è un qui e ora ma c’è anche di più, c’è un prima c’è un dopo, c’è un’identità oltre l’impressione lasciata in fiera.

10. E alla fine della fiera…

Hai una lista con tanti nuovi contatti. Molti interessanti, altri meno, alcuni di un certo tipo, altri di altro. Organizza delle liste più specifiche, e fai un recall, senza essere invadente, ovviamente.

Continua le conversazioni aperte con una comunicazione più mirata possibile: a seconda del cliente, scegli se creare una newsletter, mandare una mail o fare una chiamata, ritwittarlo, ecc. Come detto prima, tutto deve essere pensato in funzione del cliente, anche il dopo.